L’Arcivescovo di Udine: «Centri di aiuto alla Vita, lampade che diffondono la luce del Vangelo nella nostra società»

Alla Santa Messa in occasione della Festa diocesana per la Vita, sabato 4 febbraio, mons. Mazzocato, riferendosi all’aborto, ha esortato all’impegno affinché «nessuna donna, che aspetta un bambino, finisca dentro la notte di questo male a causa, magari, di una situazione di debolezza o di solitudine, come purtroppo spesso succede».

«L’aborto non è né diritto, né conquista civile, ma è tenebra e viene dalla notte del Maligno che oscura le coscienze degli uomini». A dirlo è stato l’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, nell’omelia della Messa celebrata, sabato 4 febbraio, nella Basilica delle Grazie a Udine, in occasione della 39ª Giornata mondiale per la vita.

 

La festa, è organizzata dall’Ufficio di Pastorale familiare e dalla Pastorale della Cultura della Diocesi, in collaborazione con l’Associazione nazionale  famiglie numerose, il Centro di aiuto alla vita, il Forum delle associazioni famigliari della regione e il Centro culturale Il Villaggio.

 

Partendo dal Vangelo, l’Arcivescovo ha affermato che «i cristiani non si scoraggiano quando vedono attorno a sé tanta tenebra. Al contrario, sentono di aver ricevuto, col battesimo, la grande missione di essere lampade accese che riflettono lo splendore di dio che Gesù ci ha rivelato. La missione di cristiani – ha proseguito, mons. Mazzocato – è decisiva per la salvezza dell’umanità. Lo è, prima di tutto, perché essi mostrano quanto si a bella la Luce».

 

Tale concetto, ha proseguito l’Arcivescovo «può ben essere applicata ai nostri Centri di Aiuto alla vita. Essi sono delle lampade che diffondono la luce del Vangelo di Gesù in mezzo alla nostra società. Cari fratelli e sorelle impegnati nei CAV e nel Movimento per la Vita, con le parole e con i fatti e la passione per ogni donna e il suo bambino che porta nel grembo, voi mostrate a tutti la bellezza di ogni bambino che nasce; bellezza e sacralità che nessuno ha il diritto di offendere e sopprimere. Ricordate, d’altra parte, che l’aborto non è né diritto, né conquista civile, ma è tenebra e viene dalla notte del Maligno che oscura le coscienze degli uomini. Per questo lottiamo perché nessuna donna, che aspetta un bambino, finisca dentro questa notte del male a causa, magari, di una situazione di debolezza o di solitudine, come, purtroppo, spesso succede. Per esperienza siamo convinti che molte donne eviterebbero a se stesse e al loro figlio questa tragedia, se si trovassero sostenute da cuori fraterni che le aiutano e non fossero lasciate sole o, peggio, spinte a gettare via il figlio».

 

Certo, ha ammesso mons. Mazzocato, «nella difesa della vita, non è una missione facile tenere accesa la luce del Vangelo perché le tenebre non arretrano e sono aggressive. Nella notte della coscienza ci accorgiamo che la mente umana sta confondendo diritti e doveri fino a considerare un diritto sopprimere l’esistenza di un bambino totalmente indifeso».

 

La 39ª Giornata mondiale della Vita si svolge nel nome di Madre Teresa di Calcutta. E per questo, mons. Mazzocato ha ricordato le parole che la santa pronunciò al momento di ricevere il Premio Nobel per la Pace. «Io sento – disse Madre Teresa – che il più grande distruttore dela pace oggi è l’aborto, perché è una guerra diretta un’uccisione diretta, un omicidio commesso dalla madre stessa». «Queste sono vere parole profetiche – ha commentato mons. Mazzocato – ispirato dallo Spirito di Dio e pronunciate da una santa donna che, con le sue consorelle, si dedicava ad accogliere con amore ogni donna incinta che si rivolgeva a loro per chiedere aiuto». «Anche sul suo esempio, rinnoviamo il nostro impegno ad essere lampade accese che illuminano la dignità intangibile di ogni volto umano anche quando è ancora nel grembo della madre».

 

«Dobbiamo pregare – ha concluso l’Arcivescovo di Udine – perché altri cristiani si sentano chiamati ad impegnarsi a difesa della vita umana e a collaborare con i Centri Aiuto alla Vita. Ne abbiamo bisogno in questo nostro Friuli che continua a distinguersi, purtroppo, per un continuo calo di nascite e un consistente numero di aborti e che ha bisogno di testimonianze luminose che risveglino la gioia di generare nuovi figli e la speranza per il futuro».

 

Qui il testo integrale dell’omelia.

 

Articolo tratto dal sito web del settimanale diocesano «La Vita Cattolica», a firma di Stefano Damiani.

 

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