Nell’imminenza dell’inizio del nuovo anno liturgico è in diffusione il Calendario Liturgico per l’anno 2012-2013 per la nostra Arcidiocesi.
Lo scopo di questo strumento è di guidare la celebrazione dei misteri della fede secondo la prassi della Chiesa nel fluire del tempo. Quest’anno il cammino liturgico della Chiesa “per anni circulum” viene a coincidere con l’anno della fede indetto dal papa Benedetto XVI a cinquant’anni dall’inizio del Concilio Vaticano II. Per tale ragione vengono riproposti in apertura del Calendario sia il motu proprio del papa per l’indizione dell’anno della fede (Porta fidei), sia il discorso inaugurale del Concilio del beato papa Giovanni XXIII.
Tuttavia, è la celebrazione liturgica in quanto tale, messa in atto nella comunità dei credenti, la prima ed indispensabile scuola di fede. In essa, infatti, i credenti gustano la bellezza del formare l’assemblea, si riscoprono discepoli della Parola che salva e riconoscono che il loro primo compito è la lode riconoscente di Dio per le sue meraviglie.
Nella celebrazione eucaristica professano la fede mentre si lasciano forgiare dalla Parola di Dio; nella preghiera eucaristica riconoscendo la santità di Dio, per bocca di colui che presiede, domandano il dono dello Spirito affinché la comunione ai doni santificati trasformi tutta la loro esistenza. Nell’anno liturgico non si limitano a commemorare i grandi avvenimenti della fede e nemmeno svolgono i grandi temi in modo sistematico, ma, nell’agire rituale, entrano in relazione con il mistero rivelato in Cristo che si fa “odierno” per la Chiesa: “Oggi Cristo è nato … oggi sulla terra cantano gli angeli … oggi esultano i giusti” (antifona al Magnificat dei Secondi Vespri di Natale). Con questa delicata e sempre accessibile modalità i contenuti della fede non vengono semplicemente “esposti”, ma entrano a far parte di una relazione d’amore che unisce l’uomo e Dio.
Nella liturgia, e particolarmente nello sviluppo dell’anno liturgico, non ci si limita ad attingere al bagaglio delle nozioni su Dio, ma ci si apre al suo mistero e si dischiude il varco affinché il mistero possa irrompere nel quotidiano dell’uomo. Di anno in anno, di Avvento in Avvento, di Pasqua in Pasqua, la Chiesa che celebra ritorna all’unico evento che la fonda e continuamente la salva; ripercorrendo ogni anno la stessa traiettoria essa non si stanca, ma rivive la novità straordinaria della vita nuova in Cristo (Pasqua) e della fatica gioiosa dell’impegno di conversione (Quaresima), si stupisce per la prossimità di Dio nel Bambino di Betlemme (Natale) e non teme di invocare la venuta del Signore a compimento della storia mentre si prepara a celebrare la memoria della sua prima venuta nella carne (Avvento).
Nelle domeniche e nelle ferie del tempo ordinario, mentre affronta la durezza del lavoro quotidiano, l’esperienza disarmante della sofferenza, il sollievo del riposo e la gioia della festa, in compagnia dei tanti testimoni della fede, riceve la sua forma dalla Parola di Dio che il Lezionario propone alla comunità raccolta e illuminata dallo Spirito della verità.
In tutto questo il Calendario Liturgico, quale strumento pratico, offre un aiuto notevole per celebrare nella Chiesa affinché l’azione rituale che si realizza “qui e ora” con l’attiva partecipazione di una reale assemblea, pur nelle variabili di spazio, tempo, lingua e linguaggi e conformazione dell’assemblea stessa, sia l’unica azione della stessa Chiesa. Il sapiente uso dei libri liturgici, l’obbedienza fiduciosa all’ordo celebrativo, la promozione della ministerialità e la cura dei tanti codici che compongono il linguaggio rituale, concorrono a fare della liturgia la fonte e il culmine di tutto l’impegno ecclesiale (SC 10) e la sorgente, umana e divina, nella quale la sua fede nasce, si alimenta e si rigenera.
Il nuovo Calendario Liturgico si può acquistare presso gli uffici della Curia.
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